Le donne hanno sempre dimostrato la loro passione e il loro talento per il design e l’architettura in una professione dominata dagli uomini. È paradossale che persino nel XXI secolo l’architettura possa ancora rappresentare un percorso di carriera impegnativo per le donne, e l’ineguaglianza di genere continua ad essere motivo di preoccupazione. Il ruolo che le donne hanno giocato nell’architettura è stato storicamente trascurato e la rigida struttura della società ha schiacciato i loro contributi tendendo a trascurali. Tuttavia, ci sono donne architette che, sfidando i pregiudizi della professione, hanno avuto un profondo impatto sull’architettura come la conosciamo oggi. In questa nuova rubrica celebriamo donne il cui impatto nel mondo dell’architettura è incommensurabile. Hanno aperto la strada a generazioni di architetti donne e hanno dato un grande contributo all’architettura internazionale. La lista, ovviamente, non è esaustiva e molti nomi importanti possono essere lasciati fuori e per ciò chiedo venia.
Questa rubrica vuole solo essere una piccola finestra su una lunga lista di leggendarie donne in architettura.

- Beverly Willis (1928)
La lunga carriera di Willis ha avuto una traiettoria non convenzionale, che si sposta tra diversi media e discipline artistiche. Dopo aver studiato e realizzato arte a Honolulu (1954-58), è diventata un importante architetto della West Coast per più di tre decenni (1958-90), e negli ultimi anni si è dedicata alla filantropia e al cinema. La sua carriera di architetto ha visto molti primati, tra cui riutilizzo adattivo, tecnologia innovativa, alloggi su larga scala, sviluppo e nuove tipologie.
Nel 1954, ha aperto il Willis Atelier a Honolulu, specializzandosi in murales, affreschi e installazioni multimediali.

Nel 1958, Willis tornò a San Francisco, per cercare lavoro nel mondo dell’architettura e del design e costruendo in particolare la sua reputazione in città per il design. Nel 1960, ha ricevuto la sua prima commissione per la progettazione di un edificio residenziale: il Robertson Residence, che richiedeva un programma speciale per un cliente costretto alla sedia a rotelle da sclerosi multipla. Trent’anni prima che esistessero le linee guida per gli handicap (come gli Americans with Disabilities Act del 1990), Willis ha progettato su misura una serie di caratteristiche architettoniche per le esigenze dei suoi clienti.

Dal 1963 al 1965, ha lavorato alla ristrutturazione di tre edifici a San Francisco di epoca vittoriana in un complesso commerciale unificato di nove negozi e due ristoranti, noti come Union Street Shops.

Un decennio più tardi, in una San Francisco in transizione, Willis creò un altro scenario innovativo: Vine Terrace Apartments (ora chiamato Nob Hill Court Condominiums), un complesso di quarantacinque residenze. In risposta alle linee guida del Dipartimento di pianificazione urbana che richiedevano unicamente Bow Windows, Willis ha invertito la tradizionale visione progettuale offrendo balconi, finestre dal pavimento al soffitto e caminetti funzionanti. Un’altra caratteristica distintiva del complesso era il grande cortile interno per fornisce ai residenti luce, aria e un tranquillo rifugio all’aperto.

Nonostante l’ampio riconoscimento che la Willis ha ricevuto per gli Union Street Shops, l’associazione degli architetti della California le ha impedito di sostenere gli esami per la licenza professionale, perché aveva lavorato solo con e non per altri architetti. Tuttavia, con l’aiuto del senatore delle Hawaii Daniel Inouye e del governatore della California Pat Brown, Willis ha ricevuto la sua licenza nel 1966. Nel giro di un decennio, gestiva un’impresa di 35 persone ricevendo ampio consenso e commissioni a livello nazionale.

Willis e la sua azienda hanno proposto un approccio sistematico alla pianificazione territoriale su larga scala per alloggi multifamiliari, in particolare per il nascente mercato dei condomini. Fù uno dei primi utenti del design computerizzato: prima della fondazione di Microsoft, Willis formò un team interdisciplinare per sviluppare un software chiamato CARLA. Efficiente ed economico, ha rapidamente ricevuto l’attenzione nazionale ed è stato adottato in tutto il paese.

